Anche quest’anno APIL ha seguito da vicino il Premio Codega, che l’anno passato aveva visto come vincitore il nostro socio Andrea Ingrosso.
Ricordo che il premio riconoscimento internazionale alle soluzioni e realizzazioni di eccellenza nel lighting design e nell’illuminazione a LED che ha visto quest’anno la partecipazione di oltre 140 rappresentanti del mondo accademico, imprenditoriale e professionale. In particolare, così come segnalano i membri della giuria, in questa edizione la partecipazione è notevolmente cresciuta anche dal punto di vista qualitativo:
ho avuto modo di apprezzare una qualità progettuale molto alta dei partecipanti di questa edizione. Tutti i progetti che abbiamo avuto modo di valutare erano molto belli e devo ammettere che il nostro compito come Giuria è stato molto difficile. Afferma Paola Urbano, membro del Consiglio Direttivo di APIL
Qua la video intervista a Paola Urbano:
Una vittoria anche dal punto di vista associativo: numerosi sono stati infatti i progetti di nostri associati inseriti in short list, in particolare siamo orgogliosi di segnalare la menzione speciale assegnata durante la serata di premiazione di venerdì 9 ottobre, ai nostri amici Claudia Giacomobello e Giovanni Liotta di Savetheclock per la stupenda illuminazione del Chiostro SS. Trinità di Viterbo.
La motivazione che ha spinto la giuria a premiare il progetto è stata:
L’illuminazione di un luogo ad alto valore storico è stata risolta con una comprensione piena del passo e del ritmo architettonico mettendo in condizione la luce di supportare la architettura e le opere d’arte incluse in essa. Questo percorso progettuale è un modo consueto di affrontare i beni culturali ma rarissimamente viene risolto con questo equilibrio.
Il primo premio della categoria Lighting Designer è andato invece al progetto di illuminazione della Victoria Grande Fortress, curata da Francisco Javier Gorriz Sanchez dello studio spagnolo DCI al quale facciamo i nostri complimenti.
Questa la motivazione della giuria:
L’illuminazione di un luogo ad alto valore storico è stata risolta con un linguaggio fortemente contemporaneo osando una interpretazione artistica eseguita con i soli effetti di luce. Questo approccio dà una nota di forte innovazione e spinta alla rilettura di un bene culturale dichiarando un coraggio progettuale e un dominio del ‘materiale luce’.
Qua un video della serata:
Come dicevo quest’anno un livello progettuale molto elevato: tra i finalisti del premio si annoverano altri progetti di spicco di valorizzazione dei beni culturali, tutti curati da grandi nomi del lighting design italiano, come l’illuminazione a LED della Basilica Superiore di S. Francesco d’Assisi (a cura di Marco Frascarolo – socio APIL), il progetto illuminotecnico dei Fori Imperiali di Roma (a cura di Francesca e Vittorio Storaro).
Nella shortlist, non solo progetti di illuminazione di beni culturali, ma anche di edifici ad uso commerciale, illuminati da giovani lighting designer italiani: lo store Dazzle Diamond a Pechino (firmato da Giacomo Rossi- Rossi Lighting Socio APIL), la boutique Perla Pura ad Atene (curata da Silvia Simionato), l’Audace Palestre a Milano (curato da Romano Baratta – Lighting Lab). Non sono mancati, infine, progetti di nomi internazionali, come il Medusa Project (di Dean Skira) e la Fashion Gallery (dello studio LichtVision).
Bravi tutti, un ulteriore passo in avanti nella diffusione della cultura del progetto della luce!!
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