Cari ed affezionati lettori, sappiamo della vostra impazienza nel leggere queste righe e scoprire, per chi non ha potuto partecipare, quali commenti restano al termine di un significativo incontro come quello del 5 marzo scorso a Milano. Al di là di una nutrita e partecipata assemblea, crediamo che l’iniziativa sia stata un grande successo per diversi motivi. Perché per la prima volta, tutti insieme, si sono confrontati i mondi istituzionali delle associazioni sia nazionali che internazionali, i centri di formazione ed ovviamente il web che, soprattutto negli ultimi anni, sta contribuendo significativamente a “comunicare la luce”. Perché emerge forte e chiaro che da parte di tutti ci sia stato il riconoscimento che il progetto è al centro della filiera, e  di conseguenza che la qualità del progetto torni a vantaggio dell’intera filiera. Perchè è stato riconosciuto che la figura professionale vera non può che essere quella del libero professionista, privo di qualsiasi legame con gli altri componenti della filiera. Perché è stato ribadito quale ruolo rivesta l’importanza della formazione e dell’aggiornamento continuo per garantire la qualità progettuale.  Ora il primo passo è stato fatto!  Dobbiamo lavorare tutti insieme nel cercare di costruire una voce forte e autorevole che, nelle sedi opportune, abbia ascolto. APIL è già al lavoro ma voi non mancate di fare sentire la vostra voce esprimendo con numerosi commenti la vostra opinione.Una nota a parte, consentitecelo, la merita il light buffet. Una piccola dimostrazione di reazione alla crisi grazie all’abilità e la qualità dei nostri light (designers) chef. E siccome in questo blog vogliamo sorprendervi, pubblicheremo prossimamente, insieme alle testimonianze dei partecipanti, anche le ricette dei nostri light chef per i vostri menù a lume di candela.(ai)

ATTI_eventoApil_5marzo2012

intervista Cinzia Ferrara – APIL

intervista Alvaro Andorlini – CELMA

intervista Francesco Iannone – PLDA –

intervista Gianni Drisaldi – AIDI

intervista Alessandro Sarfatti – ASSOLUCE

intervista Giacomo Rossi – Luxemozione

 

LIGHT FOR CHARITY è l’evento che dal 13 al 18 dicembre a Milano propone una vendita benefica  natalizia di lampade e complementi d’arredo. Il ricavato delle vendite è interamente devoluto a favore di ABN – Associazione per il Bambino Nefropatico Onlus, (www.abn.it).

Queste le aziende che hanno aderito all’iniziativa:

ARTEMIDE
/ALIAS/
B&B ITALIA/BILUMEN
/BAXTER/
CAIMI BREVETTI/CATELLANI &SMITH/CERRUTI BALERI/CINI&NILS/CON & CON/DANESE/DAVIDE GROPPI/DE PADOVA/DESALTO/ DRIADE/EDRA/ENZO DEGLI ANGIUONI/EUROMOBIL/FABBIAN/FDV GROUP – LEUCOS/ FELICEROSSI/FLOS/FLOU/GERVASONI/GIORGETTI/GLAS ITALIA
/ GSPOT/KETTAL/KUNDALINI/LAMM/LEUCOS/LIVING DIVANI/ LUCEPLAN/ICF/MEMPHIS/MERIDIANI/METALSPOT/MONNALISA/MUTINA/MYYOUR/OLUCE/OLYMPIA CERAMICA PANZERI ILLUMINAZIONE/PAOLA LENTI/
PENTA/
POLIFORM
/REGGIANI
/SERRALUNGA/
SLAMP/
VALENTI LUCE/VETRERIA VISTOSI

info : www.designforcharity.it

scarica invito : invito lightforcharity

 

 

 

Convegno: Lo spazio museale – La qualità ambientale negli allestimenti espositivi e nei musei

Nella splendida cornice della Pinacoteca di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, si è svolto il 21 ottobre un convegno tutto dedicato al museo ed alle sue problematiche, organizzato dal Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Ferrara.

Un luogo di confronto per chi gli spazi museali li deve gestire, progettare o realizzare.

Gli ambienti espositivi e museali hanno necessità estremamente diverse in rapporto a ciò che si mostra, all’involucro che le ospita – spesso un bene a sua volta da tutelare – e alle esigenze di comfort e sicurezza degli occupanti.

La qualità degli impianti e la loro adattabilità è fondamentale, soprattutto per ciò che attiene il mantenimento delle corrette condizioni di illuminazione, microclimatiche e di qualità dell’aria, questo sia per la conservazione delle opere esposte sia per la salute di chi lavora all’interno delle strutture o le visita.

E’intervenuto come libero professionista sulla luce l’arch. Giordana Arcesilai, di APIL.

Il tema della luce e della sua qualità ha catalizzato l’attenzione dei 200 presenti,  perché è tramite un attento progetto della luce che possiamo apprezzare l’opera, spesso penalizzata nella sua visione se l’aspetto illuminotecnico viene trascurato.

Vari i temi affrontati, tra cui la necessità di riappropriarsi di una “cultura” della luce, illuminando meno e meglio. In questi ultimi tempi si è forse abusato delle nuove tecnologie, creando, soprattutto in esterno, “paesaggi urbani” un po’ estranei alla nostra cultura.

I temi sottoposti all’attenzione della platea partono con le prime indicazioni per il rispetto e valorizzazione dell’opera; qualità,  quantità e posizionamento della luce. La qualità è relativa alla capacità della luce di rendere i colori, non deve limitarsi nella valutazione della sorgente luminosa al semplice indice di resa cromatica (Ra o IRC), ma va analizzato lo spettro della stessa; la comunità scientifica sta studiando metodi più efficaci (color quality scale ?) (vedi articolo del 7 ottobre di Massimo Iarussi  LED e resa cromatica nelle applicazioni critiche)

Ogni tema espositivo è un caso a sé stante, dunque il progetto della luce vede la figura del ligting designer coinvolta con coloro che sono responsabili di una buona riuscita dell’allestimento quali il curatore della mostra, il direttore del museo, ecc.

Una carrellata di “casi” illustrati, dalla necessità di un’ archistar come Zaha Hadid di avere pareti uniformemente illuminate ad una lettura “interpretativa” dell’opera, che può apparire per certi versi provocatoria, con la tecnologia LED, al museo virtuale e didattico, evocativo, dove le opere non ci sono più.

Viene toccato anche il delicato tema dell’illuminazione delle chiese, spazi che necessitano in primis di fare svolgere la liturgia ma che raccolgono anche opere architettoniche e simbolico-artistiche degne di essere “messe in luce”; attraverso accensioni diverse ed una gerarchia delle scene luminose possono essere assecondate anche le esigenze di valorizzazione dello spazio architettonico e delle emergenze artistiche. Il progetto illuminotecnico deve  trovare un equilibrio senza cadere nella troppa spettacolarizzazione.

In esterno la valorizzazione dei nostri “beni culturali” ci porta a fare delle scelte su cosa e quanto illuminare, legate sia ad esigenze di carattere percettivo che di ottimizzazione delle energie utilizzate, anche nel rispetto delle leggi regionali.

Attraverso due esempi di illuminazione architetturale si illustrano le motivazioni delle scelte fatte.

 Interventi

 Apertura lavori:

Valeriano Vaccari Presidente Collegio di Ferrara

MassimoMaistoVicesindaco e arch. Bellini Assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara

 Relatori

Luisa Ciammitti, Donatella Magnani

La difficile convivenza fra le opere d’arte ed i loro fruitori. Il microclima nella Pinacoteca Nazionale

Giordana Arcesilai

Progettare la luce nel rispetto e valorizzazione dell’opera

Davide D’Ambrogio-Zumtobel

Tecnologia dell’illuminazione

Luigi Bontempi

Qualità dell’aria un obiettivo da perseguire e mantenere

Franco Dischi

La sicurezza elettronica a tutela del patrimonio culturale italiano, le nuove tecnologie e le nuove normative

 Moderatore: Valerio Bignami Coordinatore CIG EPPI