Forse, a qualcuno è sfuggita una notizia girata qualche mese fa in rete, e ripresa ieri in TV, in una in una di quelle trasmissioni che vanno dopo la mezzanotte e che di solito non guarda nessuno.

Si tratta di questo: megalopoli filippina; baraccopoli sterminate; ammassi di catapecchie fatte di lamiera ondulata e pannelli raccattati fra i rifiuti. La corrente elettrica non arriva, e se anche arrivasse, la gente che ci abita non avrebbe di che pagarla. Anche qualcosa che assomigli ad una finestra, è spesso un lusso non sostenibile. E poi, le baracche sono talmente addossate le une alle altre che la luce del sole difficilmente ce la farebbe a raggiungerne l’interno.

Il risultato è che questa gente non ha LUCE. Stanno praticamente al buio, anche di giorno. Non possono godere neanche dell’unica risorsa che, ai tropici, sarebbe gratis ed inesusaribile.

Un gruppo di volontari, ha messo a punto il progetto “Un Litro di Luce”, che si propone di portare almeno un po’ di luce in quelle misere baracche, ad un costo sostenibile, quasi nullo. L’idea è tanto semplice quanto geniale. Raccattano dai rifiuti una bottiglia di plastica ed un pezzo di lamiera ondulata, fanno un buco nella lamiera e ci passano la bottiglia, mezza di qua e mezza di là. Sigillano la giuntura con del mastice, che è l’unica cosa che devono comprare; riempiono la bottiglia con acqua e candeggina (che pare mantenga l’acqua trasparente, evitando che si formino alghe o micro-organismi) e piazzano questa specie di condotto di luce sul tetto della baracca. Ed ecco che, almeno di giorno, la baracca si illumina e restituisce un minimo di dignità alla vita di quelle persone.

 

 
 

 

Cari amici
come forse sapete ho pubblicato insieme a Gisella Gellini, i tre volumi
LIGHT ART IN ITALY 2008
LIGHT ART IN ITALY 2009
LIGHT ART IN ITALY 2010.
La quarta edizione prevede due volumi: uno curato da Gisella Gellini e uno curato da me.
Per il mio testo ho deciso di utilizzare il web per raccogliere direttamente i Lavori online. Questa decisione nasce dalla volontà di incrementare la scelta delle Opere pubblicabili nel nuovo libro, includendovi anche le proposte di chi a vario titolo realizza Opere di luce, indipendentemente dal suo essere un Artista conclamato e riconosciuto, piuttosto che uno Studente, uno Sperimentatore, un Fisico, un Light Designer o un Light Writer.
Per questo motivo è stato realizzato il sito WWW.LIGHTINGFORART.ORG sul quale chiunque può caricare online immagini, testi e link relativi alle proprie Istallazioni di Luce.
Tra tutti i Lavori documentati sul sito saranno selezionate 50 Opere che verranno presentate sul libro LIGHT ART IN ITALY – NEW WORKS , nella scelta delle Istallazioni da pubblicare sul libro sarò affiancato quest’anno da Jacqline Ceresoli e Onur Mustak Cobanli.
Jacqline è una nota critica autrice di testi e di monografie d’arte, Onur è un designer esperto in sistemi di composizione digitale automatica di cataloghi multimediali e coordinatore del premio A’ Design Award.
Il sito WWW.LIGHTINGFORART.ORG e il libro LIGHT ART IN ITALY – NEW WORKS serviranno così a promuovere una visione inclusiva della Light Art aperta alle contaminazioni e alle sperimentazioni, alla ricerca, alla scoperta, al gioco e alla provocazione.
Vi chiedo quindi di partecipare e divulgare questa iniziativa che creerà nel suo complesso, un’antologia cartacea e digitale di opere di Light Art messe a disposizione di ricercatori, di studenti, di professionisti, di studiosi e di chiunque ama la luce in tutte le sue manifestazioni .
Grazie di tutto
Francesco Murano

Cari colleghi, termina un anno che lascia pesantemente i segni sulla nostra economia e ne  inizia uno nuovo che non ci lascia indifferenti sulle prospettive per il nostro lavoro. Ma è importante iniziare a confrontarsi seriamente sul nostro futuro professionale, sulle attività che l’associazione può avviare e sulla partecipazione pro-attiva di tutti noi. Ogni fine d’anno porta un momento di riflessione ed analisi dei nostri bilanci ed io, con tutti i colleghi del consiglio direttivo di APIL, la segreteria e lo staff organizzativo di Federlegno, desideriamo augurarvi di   concludere felicemente il 2011 e lavorare, con tutti voi, per migliorare la qualità del nostro “lifestyle” .

Buon 2012.

Cinzia Ferrara Presidente APIL