Cari soci, Bentrovati!
Come molti di voi sanno, lo scorso giovedì 16 marzo si è tenuta la quinta edizione di Progettare il Progettista, l’annuale appuntamento organizzato da APIL per discutere dei temi d’attualità della nostra professione.
Quest’anno la discussione si è focalizzata sul BIM, Building Information Modeling, e sull’impatto che questo nuovo metodo di progettazione ha e avrà nei prossimi anni sul lighting design e non solo.
L’argomento è stato affrontato da diversi punti di vista e l’acceso dibattito ha offerto diversi spunti di riflessione, dal momento che PIP 2017 è stato il primo appuntamento focalizzato sulle implicazioni del BIM per la professione del lighting designer.
L’evento è stato realizzato grazie al supporto di NKE, FLOS, SIMES ,FOLIO, FLI e Luxia System.
La conferenza, è stata moderata da Antonella Marra, nostra socia e consigliera e ha visto alternarsi professionisti ed esperti che hanno saputo chiarire ed approfondire le problematiche legate al BIM, di fronte ad una platea di quasi 100 persone interessate.
Susanna Antico, Presidente APIL, ha introdotto l’argomento, mettendo in luce come oggi tutti parlino di BIM, ma pochi sappiano davvero quale rivoluzione comporti l’utilizzo questo strumento.
Ecco il video dell’introduzione al Progettare il Progettista 2017.
Gli interventi
Il primo intervento è stato quello del professor Andrea Cammarata, docente di Architettura presso il Politecnico di Milano, che ha discusso degli aspetti legati alla legislazione e alla normativa di riferimento. Particolare attenzione stata data alla Normativa europea 2014/24/EU, attualmente in fase di approvazione e che avrà un peso rilevante. La normativa infatti, richiederà un grande impegno personale di adeguamento da parte dei professionisti, dando allo stesso tempo ulteriori spazi di differenziazione per la nascita di nuovi campi di specializzazione. In generale, e in Italia soprattutto (dal momento che qui esistono oggi circa 70.000 studi di architettura), segmentazione e differenziazione sono fondamentali.
Subito a seguire, è intervenuto Neri Lorenzetto Bologna, BIM Specialist, con una lecture che ha messo l’accento sulla dirompente novità del BIM e sulla necessità assoluta di formazione continua e costante per passare al nuovo metodo di lavoro. Mostrando con esempi concreti lo sviluppo di un progetto con BIM, Neri Lorenzetto ha sottolineato come si sia di fronte ad un cambiamento di paradigma: le diverse parti al lavoro non solo possono, ma devono comunicare tra loro, in modo che il progetto realizzato sia coerente, organico e preciso. Sviluppo architettonico, strutturale, impiantistico: tutto si interseca all’interno di un’unica realizzazione. Proprio la standardizzazione e questa contemporaneità nel lavoro delle diverse squadre è la cifra del nuovo metodo di lavoro, che necessita perciò di un alto livello di preparazione e specializzazione.
Il terzo ospite a prendere la parola è stato l’architetto Vincenzo Panasiti, BIM coordinator presso lo studio Citterio Viel & Partners, che ha illustrato una case history di successo: la realizzazione full BIM del progetto dell’Hotel Bulgari di Mosca. Mettendo a fuoco i diversi livelli, l’architetto Panasiti ha brillantemente spiegato come il BIM rappresenti un insieme di procedure che tendono a massimizzare gli effetti della progettazione integrata. Mostrando i diversi strumenti a disposizione ed il funzionamento di questa integrazione, ha chiarito la necessità del coordinamento e quali siano le figure professionali necessarie a che tutto il processo rimanga fluido e ottimale.
A chiudere l’incontro, un intervento a due voci dedicato specificamente al lighting design e all’impatto che il BIM ha e avrà sulla professione. Marinella Patetta, insieme a Zoi Katsarou dello studio Metis Lighting, hanno coinvolto la platea nella discussione su cosa significhi applicare il BIM per un lighting designer. Pur sottolineando come si sia ancora in una fase di start-up, il metodo sarà nei prossimi anni il protagonista della professione. Per questo motivo, è necessario conoscerlo bene e sapere che la formazione ricopre un ruolo cruciale. Per fare in modo che questo nuovo processo dispieghi tutta la positività che potenzialmente possiede, è importante essere preparati. È quindi necessaria una formazione tailor-made dedicata al lighting designer, che lavora sempre a stretto contatto con il team degli architetti, affinché il BIM, d’ora in avanti, divenga lo strumento per progettare al meglio e consentire la totale integrazione di luce e architettura.
Il dibattito finale
Alle presentazioni ha infine fatto seguito un partecipato dibattito tra i relatori e il pubblico in sala che ha mostrato vivo interesse per tutti i diversi aspetti affrontati durante le sessioni.
Continuate a seguirci, non mancheremo di aggiornarvi sul tema e sui prossimi appuntamenti dell’Associazione!
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