Il 18 ottobre scorso si è svolta l’annuale assemblea dei soci APIL, ospitati per l’occasione, presso la sede di NERI a Longiano. L’occasione si è rivelata propizia per scoprire come la ricerca della tradizione storica nella lavorazione di un materiale povero ma estremamente affascinante per capacità espressiva come la ghisa, si combini ad una evoluta ricerca sullo sviluppo di una ottimizzazione qualitativa nelle performance ottiche applicate sia a consolidati sistemi di illuminazione come le lanterne storiche, sia all’innovazione rappresentata dalle ultime proposte di Makio Hasuike. In una sede articolata tra laboratori di sperimentazione e ricerca, NERI si è preparata ad affrontare le nuove sfide tecnologiche costituendo il proprio “polo tecnologico “ con persone e strumenti. Nel medesimo ambiente un gruppo di giovani ricercatori esperti in diverse tematiche si confrontano con chi progetta e ingegnerizza con provata esperienza i sistemi di illuminazione che verranno distribuiti in tutti i mercati mondiali. Gli strumenti a disposizione sono i laboratori di prova e test come tutte le grandi realtà industriali devono avere, ma Neri non ha ritenuto sufficiente ed ha affiancato ai Laboratori la “Dark ROOM”, una sala dedicata alla verifica e validazione delle performance ottiche. La “ LIGHT ROOM “ invece è una sala didattica che consente la simulazione di un tratto stradale all’interno della vecchia fabbrica. La Zona è predisposta con pali di cui è possibile variare l’interdistanza; su ogni palo ci sono più apparecchi che consentono di vedere in tempo reale soluzioni diverse, il fondo stradale è ben simulato con apposito rivestimento che simula il tipo di asfalto più comune. La Sala didattica diventa il campo di prova per valutare in condizioni reali le soluzioni, vedere e valutare i punti luce installati e l’effetto illuminotecnico. Un capitolo a parte è il viaggio all’interno del Museo Italiano della Ghisa (MIG). Con paziente dedizione la famiglia Neri con Raffaella Bassi e Lorenzo Bazzocchi hanno recuperato, analizzato e restituito al pubblico un importante pezzo della nostra storia industriale ed artistica. Il fascino dei disegni originali, l’evoluzione dei sistemi di alimentazione, le tecniche di lavorazione sono custoditi attraverso una ricostruzione filologica che partendo dall’iconografia delle cartoline d’epoca, strumenti  e stampi, racconta l’evoluzione della lavorazione di questo materiale imprevedibilmente leggero nella sua pesantezza fisica. All’interno di un vecchio opificio industriale trovano spazio il fascino leggero dei disegni e delle fusioni di Duilio Cambellotti, l’eleganza delle balaustre ornate da elementi floreali delle fonderie Necchi o l’esuberanza napoletana della fonderia Arena & Esposito. Un segno di sensibilità ed attenzione all’innovazione che la famiglia Neri esprime attraverso la storicità e la conservazione della tradizione culturale del patrimonio artistico ed industriale della ghisa. (a.i.)

info www.Neri.biz

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