La conferenza PLDC, in termini di assenza dallo studio, è durata un solo giorno lavorativo… Giovedì 31 e per un totale di quattro giorni solari. Al ritorno, ieri sera, la sensazione era quella di aver fatto un viaggio lunghissimo, senza tempo e in un altro mondo.
Lo scambio di informazioni è stato intensissimo ma il collegarsi con l’esterno estremamente difficile.
Le convention sono così, soprattutto se uno partecipa attivamente. Una “full immersion” stimolante dove si incontra tanta gente e soprattutto ci si confronta magari anche scoprendo che tutto il mondo è paese…
Belli gli interventi legati alle città che hanno un lighting designer al loro interno e riescono a puntare sulla qualità degli spazi urbani.Purtroppo pochi però gli interventi generosi, di scambio di informazioni fra colleghi che permettono alla professione di migliorare.
A breve altri commenti sul blog aperto a tutti
IGuzzini hanno fatto una serie di mini interviste con molto rumore di sottofondo:
http://www.iguzzini.com/PLDC_2013_in_15_seconds
Susanna
Ciao Susanna,
purtroppo è quello che capita spesso… i professionisti hanno paura di condividere idee, esperienze, ricerche. Questo impoverisce il lavoro e noi stessi e la società tutta.
Romano,
Per fortuna non tutti hanno paura infatti c’erano pochi interventi in tal senso ma molto validi. Penso che la voglia di condivisione possa essere una buona occasione per il futuro dell’APIL ad esempio