Il tunnel della Croix Rousse a Lione non è forse già più una novità. E’ apparso sui quotidiani locali e chi è andato alla Fête de lumière l’ha potuto attraversare e sperimentare personalmente. Che dire? Un misto di invidia e ammirazione mi assale. Dal lato dell’invidia c’è la frustrazione e i fiumi di parole spesi senza successo a raccontare ai committenti di turno quanto la luce possa essere fattore fondamentale nel cambiare e trasformare l’atmosfera dei luoghi di servizio, di collegamento o di passaggio, esclusivamente funzionali, e per definizione brutti. Dall’altra c’è ammirazione e gioia, fra me e me penso: così vedono cosa si sono persi. Sino a che qualcuno fa e crede nei progettisti, abbiamo speranza! Possiamo pensare che gli scettici che ci guardano con scherno perché abbiamo detto l’ennesima stranezza, una volta decidano di fidarsi dei progettisti e osare.
Come diceva la pubblicità? Spesso imitata e mai eguagliata? Lione è così, a Lione si fa e osa. Gli altri parlano e nel migliore dei casi copiano, con grande calma.
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