In riferimento al servizio intitolato LUCE SPRECATA e di inquinamento luminoso di Lisa Iotti andata in onda lunedì sera su RAI3 durante la trasmissione Presa Diretta, vi segnaliamo la risposta di Apil inviata in redazione.
Per maggiori info sul materiale andato in onda qua la replica della puntata. Da 1 ora e 19 min di serivzio in poi
Gentile Redazione,
in qualità di Presidente APIL, Associazione dei Professionisti di Illuminazione che operano nel campo della luce, a seguito del servizio “Luce sprecata”, andato in ondata lunedì 9 gennaio durante la trasmissione Presa Diretta, desidero ringraziarvi a nome di tutta l’associazione per aver trattato un tema controverso di grande attualità. La luce artificiale è sotto gli occhi di tutti ma argomento ancora sconosciuto per molti. Per questo è importante che il pubblico sappia che nel Mondo esistono figure professionali indipendenti, specializzate nella Progettazione della Luce. Il servizio ha messo a fuoco gli aspetti peculiari dell’illuminazione urbana Italiana, centrando gli obiettivi, l’unico anello mancante è l’informazione che gli spazi urbani devono essere progettati, pensati su misura da professionisti che ne abbiano le competenze. In Italia non esiste obbligatorietà di progetto illuminotecnico, esiste una norma, peraltro recente, la UNI11630 che descrive i criteri di stesura del progetto di illuminazione, ma non definisce la figura professionale competente. In Italia il progettista della luce, libero professionista, raramente viene coinvolto nella progettazione degli spazi urbani. Il risultato è quanto emerso in modo chiaro nel vostro servizio, tanto spreco di luce e di potenza assorbita. Città illuminate con la semplice sostituzione delle vecchie lampade con i led, non serve ad aiutare i Comuni a risparmiare e non fa parte della corretta illuminazione degli spazi urbani.
La luce è materia complessa, capace di influenzare a livello biologico il benessere fisico e psicologico dell’uomo legato all’ambiente in cui viviamo. La tecnologia, è uno strumento, non si può sostituire al progetto; è il modo in cui viene applicata la tecnologia che fa la differenza, che permette di ottenere un buon risultato. Oggi assistiamo a interventi frammentari, ad un uso e abuso della tecnologia, senza la cultura del progetto qualsiasi discorso risulta vano.
Una piccola nota sull’argomento nuova luce di Milano. A suo tempo la nostra associazione si è confrontata con il Comune di Milano e con i responsabili dell’intervento di sostituzione degli apparecchi illuminanti purtroppo, con scarsi risultati, la logica di risparmio energetico immediato ha prevalso su qualunque aspetto sopra citato, Apil si era resa disponibile ad analizzare e verificare il nuovo progetto di Milano al fine di non cadere negli errori da Voi evidenziati nel servizio andato in onda.
Apil rimane fin da subito a disposizione per eventuali approfondimenti. Anzi ci farebbe molto piacere incontrarvi al fine di approfondire l’argomento in modo costruttivo nell’ottica di una corretta informazione.
Susanna Antico
Presidente APIL
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